giovedì 6 settembre 2012

Passera si candida con il PD?

In odore di elezioni, anticipate o regolari fa lo stesso, il PD intensifica il corteggiamento di finanzieri e banchieri (dagospia: a sinistra una poltrona...) come da copione già visto.
E' oramai consuetudine del PD apprezzare i finanzieri e nutrire perplessità verso i sindacalisti!

Comunque io sarei assai favorevole alla candidatura di Passera nelle file del PD, o di qualsiasi variegato contenitore politico allestito per l'occasione, cos' saprei DIRETTAMENTE ED ESPLICITAMENTE per chi NON votare: bel vantaggio in chiarezza!

domenica 19 agosto 2012

Come, Fornero?

L'attuale Ministro del Welfare (!) si conferma come fonte di impareggiabili battute, l'ultima in ordine di tempo è l'esortazione indirizzata alle industrie a "fare la loro parte" che, tradotta in termini concreti e comprensibili, è un invito ad investire (La Stampa - 19/08/2012).

Sarebbe un'esortazione ragionevolissima e ben indirizzata perchè l'industria italiana ha spesso dato prova di una congenita ritrosia verso gli investimenti, ed in particolare verso quelli dedicati alla R&S. Tranne rare eccezioni, meglio affidarsi alle svalutazioni competittive (oramai impossibili) ed alla compressione delle retribuzioni.

Tuttavia oggi, dopo che "il Governo ha risanato il Paese" (cito dalla medesma fonte), qualche motivo di timidezza verso gli investimenti le industrie hanno ben ragione di nutrire.
Vediamo, a mio giudizio, perchè:
  • tanto ottimismo sulla situazione del Paese mi sembra più di circostanza che fondato su dati certi, l'mpressione è che il momento più crittico della crisi non sia passato e la possibilità di un collasso finanziario e politico tutt'altro che esclusa: ci vuole coraggio ed incoscienza per investire in un momento tanto incerto;
  • siamo in piena recessione e la manovra del Governo non ha fatto che peggiorarne i contorni, comprimendo  il potere d'acquisto del mercato interno mentre sull'evoluzione positiva di quello esterno (Germania, in primis) gravano notevoli incertezze: ci vuole ancor maggiore incoscienza ad investire in presenza di un mercato di sbocco in contrazione;
  • sebbene la struttura industriale italiana, escluse le solite aree di eccellenza, abbia effettivamente necessità di radicali ristrutturazioni per incrementare produttività dei processi e qualità dei prodotti, l'attuale capacità produttiva è sotto-utilizzata (vedi: federmeccanica): quale concreto incentivo tecnico ad investire esiste?
  • per ultimo ma non minore per importanza, siamo in presenza di un palese crisi del credito bancario e di una compressione senza precedenti del risparmio privato: quindi dove reperire le risorse finanziarie necessarie?
Morale: le esortazioni di Fornero sono, nella più caritatevole delle ipotesi, una barzelletta. Ma una barzelletta raccontata in un cimitero... quando nessuno ha voglia di ridere.

 Quanto alla Confindustria: tonate silenzio! O sono morti dal ridere, o giudicano l'esternazione al di sotto del minimo commentabile.



(p.s.: tanto per capire come vanno le cose, conviene fare riferimento al "Rapporto Annuale 2012 - Situazione del Paese" dell'ISTAT; abbraccia il periodo 2007-2011 e va considerato che i numeri del 2012 sono ancor più preoccupanti)

lunedì 6 agosto 2012

Monti svelato

Adesso lo so.
Adesso ne sono totalmente sicuro: Monti dice cose stupide. Molto stupide. Di una stupidità che  nessun politico di un minimo di spessore era mai riuscito a raggiungere.
Nemesi: dove nessun politico era riuscito, è riuscito il tecnico castiga-politici, ovvero a

sputtanare pubblicamente il giochino democratico.

Forse per stupidità pura. Più probabilmente per pura arroganza. Se ti trattano da Superman in modo spudorato, rischi di crederci e trattare tutti di conseguenza... commettendo errori altrimenti incomprensibili.

Perché?

Perchè noi stiamo vivendo una sceneggiata democratica in cui gli strati dominanti della società hanno compreso perfettamente che la lotta per il predominio economico e politico in una qualsiasi nazione va condotta nel pieno ma formale rispetto delle regole democratiche.
A questo scopo è stato ideato e realizzato di tutto: regole elettorali demenziali, bi-partitismo fasullo, lotta politica molto televisiva e sostanzialmente inesistente, gestione ben accomodata dell'applicazione della legge, finti attacchi alla "casta" e sostanziale tolleranza del malaffare (... aumentata dopo "Mani pulite"), invenzione di una architettura europea demenziale e di una moneta unica insostenibile e via enumerando.
Il tutto, ripeto, mimetizzato dal rispetto formale delle regole stabilite per il bun funzionamento delle democrazie rappresentative, in cui la gran massa degli elettori non determinano di fatto alcuna scelta.

E cosa riesce a fare il furbone? Mostra il gioco vero non davanti agli italiani, di cui molti oramai sanno ma non hanno la forza ed il coraggio di reagire, ma davanti ai tedeschi che fanno ancora finta di credere o più  probabilmente ci credono ancora.

Inopportuno?
Ingenuo?
Naif?
Semplice?

Decidete voi... io intanto cerco di decidere se morire dal ridere o suicidarmi pensando che quello è il tecnico che sta governando l'Italia.

domenica 5 agosto 2012

Ehi, il buon vecchio Marx!

Leggendo il libro di Lunghini (wiki: G. Lunghini) "Conflitto, crisi, incertezza" (vedi: scheda editore) sono incappato (a pag.54) in questa citazione di Marx:

 "...Ora non si trattava più di vedere se questo o quel teorema era vero o no, ma se utile o dannoso, comodo o scomodo al capitale, se era accetto o meno alla polizia. Ai ricercatori disinteressati subentrarono pugilatori a pagamento, all'indagine scientifica spregiudicata subentrarono la cattiva coscienza e la malvagia intenzione dell'apologetica."

Estremamante attuale, non vi pare? Pensate a tutto quanto viene scritto e detto nei mass media che vanno per la maggiore a proposito della crisi, delle sue origini e, soprattutto, dei rimedi proposti.
Ora delle due una: o il mondo non è affatto cambiato dall'anno 1873 (seconda edizione de Il Capiale) o Marx aveva una sorprendente capacità divinatoria.

... propendo per la prima che ho detto!

mercoledì 25 luglio 2012

Museo preistorico “Pietro Fedele” di Pofi

Nei dintorni di Frosinone i lavori di sbancamento effettuati per la costruzione di strade e per l'Alta Velocità hanno portato alla luce reperti di ogni tipo e di grande interesse sia archeologico che paleologico. A parte la grande dovizia di resti dell'epoca romana, cui siamo abituati e che ricadono quasi nella normalità, sono emersi resti di centinaia di migliaia di anni: in particolare di uno dei primi abitanti dell'Europa, forse non il primo in assoluto ma uno dei primi senza dubbio (National Geographic: "Le età di Argil").
Ed a questi reperti umani (parti del cranio) si accompagna una vasta messe di attrezzi litici dell'epoca e strumenti più evoluti in altri materiali, quali l'osso.

Tutto ciò era ben noto agli studiosi ed i vari siti sono stati studiati a fondo, compatibilmente con i tempi concessi dall'avanzamento dei lavori. Questa è un'ironica ed al medesimo tempo tragica (per gli studiosi) circostanza: che i lavori portino alla luce reperti degni di attenzione e subito dopo li ricoprano di costruzioni inamovibili (... tacendo di tutto ciò irrimediabilmente ignorato e perduto perchè distrutto nel corso dei lavori stessi).

L'operazione meritoria, per me e per gente non del mestiere come me, è stata quella di rendere accessibile tutto ciò al grande pubblico mediante un museo (sito: Museo Preistorico). E che museo!
Non la solita bacheca di "preziosi" ma una mostra fortemente didattica sul periodo e sui reperti stessi. Si pensi che oltre ai pannelli esplicativi ed agli espositori d'obbligo, sono messi a disposizione calchi dei crani degli ominidi, manipolabili a piacere dei visitatori. Ora non ditemi che visitando un museo non avete mai avuto l'inconfessabile desiderio di afferrare un oggetto esposto e di rigirarvelo tra le mani e guardarlo da tutti glia angoli possibili ed immaginabili.
Almeno una volta!
Almeno per una qualche esotica e rarissima Australopitecina di cui siete stati debitamente informati che rappresenta una vostra improbabile ma possibile lontanissima progenitrice!
Un essere che, a guardarlo nel cavo delle orbite, si fa fatica a pensare che camminava eretto come voi, aveva mani che consentivano la presa di precisione e adottava una dieta che pur non ispirandosi a quella mediterranea era simile a quella a cui dovreste attenervi (... o non molto dissimile, almeno).
Va da se che gran parte di questi reperti non è del luogo ma serve a contestualizzare Argil (sito: "Argil"), anche conosciuto come l'Uomo di Ceprano, ed a collocarlo nel cespuglio di ominidi di cui siamo l'ultimo, ma solo in ordine di tempo, si badi bene, ramoscello. Il che è assolutamente indispensabile perché di Argil esistono, e sono esposti, solo alcuni elementi del cranio che, da soli, risultano ben poco espressivi ad un profano.

Il museo contine anche molti strumenti litici e resti di animali alterettanto interessanti, tra cui i resti imponenti di un elefante antico.

Il museo, pur essendo piccolo, non sfigura rispetto alla molto più nota ed ampia sezione paleontologica del "Pigorini" ed è sorprendente, ma non più di tanto, che sia così poco noto al grande pubblico.
Ed è un esempio lampante di quanto siano utile e prezioso un sistema di musei diffuso e radicato nel territorio.
Da visitare.