giovedì 28 giugno 2012

Fornero: ma che lavoro pensa di fare?

Leggo che il ministro del Welfare Fornero ha detto che "Gli esodati li creano le imprese che mandano fuori i dipendenti, ...., a carico della collettività" (laRepubblica on-line, 2012/04/14).

Considerando che è una "tecnica" esperta di temi del lavoro, mi sarei aspettato che conoscesse perfettamente e da tempo l'annoso problema: oramai anche i bambini sanno che superati i 50 anni qualsiasi azienda fa carte false per liberarsi di buona parte di questi lavoratori, giudicandoli "poco produttivi e superpagati" (che i lavoratori in questione siano inefficienti è un pregiudizio ed una smaccata fesseria ma sono riusciti a trasformarlo in un  luogo comune inossidabile a qualsiasi critica). Così mi sarei aspettato che, oltre a denunciarlo, avesse una soluzione intelligente  del problema e non che si limitasse ad accusare i presunti colpevoli, peraltro con il tono infastidito-accusatorio-saccente che contraddistingue il Governo di cui è membro tanto in vista. Risolvere, od almeno gestire, questi spinosi e complicati problemi pensavo fosse il suo lavoro, per cui lei ed i salvatori della Patria suoi colleghi sarebbe il caso trovassero soluzioni efficaci e percorribili... oltre ad aumentare le tasse nel bel mezzo di una devastante crisi della domanda interna.

Circa lo spirito con cui sta operando questo Governo ha poi sostenuto che "L'unica risposta da dare alla crisi economica è quella di lavorare seriamente e il governo lo sta cercando di fare anche se non ha bacchette magiche". Ne sono felice, perché cominciavo a pensare che fossero dei professori (...forse) in materia d'economia ma dei dilettanti allo sbaraglio in politica ed amministrazione della cosa pubblica.

Tuttavia mi rimane una speranza, perché ha anche affermato che "Se la riforma (...del lavoro...) non passa, andremo via". Evviva, allora per gli Italiani esiste una soluzione a questo pasticcio istituzionale!
(A questo proposito, agli eccessivamente pessimisti, ricordo che anche il mandato di Napolitano non è lontano dalla scadenza!)

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